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Verso il semestre nazionale e il quadro finanziario europeo 2012-2027 – che si è svolta a Roma il 26 luglio 2019

Domenico Galia, presidente di Confimi Industria Digitale e delegato all’Innovazione, ha partecipato alla riunione del Tavolo ITA-NEXT moderata dal giornalista Rai Radio1 Giancarlo Loquenzi.

Il Tavolo di lavoro si pone l’obiettivo di favorire il confronto tra il mondo istituzionale e quello delle imprese per offrire un contributo in termini di attività legislativa legata alla digital transformation, con particolare riferimento all’implementazione della digital supply chain e della valorizzazione dei big data, anche ai fini commerciali.

La riunione si è aperta con gli interventi programmati di: Federico Leproux (TeamSystem), Luba Manolova (Microsoft 365), Guido Giacomo Ponte (TIM), Adriana Agrimi (AgID), Giorgio Martini (Dirigente Agenzia per la Coesione Territoriale), Renzo Turatto (OCSE), Luca Carabetta (componente Intergruppo Innovazione e Vicepresidente X Commissione – Attività produttive, Commercio, Turismo – Camera dei Deputati), Elena Murelli (componente Intregruppo Innovazione e membro della XI Commissione – Lavoro pubblico e privato – Camera dei Deputati), Alessio Postiglione (Capoufficio Stampa presso Sottosegretario PA in sostituzione di Mattia Fantinati).

A seguire si è aperto il dibattito tra i partecipanti, i quali hanno esposto una serie di proposte atte a suggerire azioni per favorire la digitalizzazione delle PMI a partire dal tema relativo all’importanza del capitale umano e in particolare riguardo la formazione che non deve essere solo di tipo tecnico, quindi si è posto il tema di come fare “educazione digitale”.

Il presidente Galia è intervenuto per evidenziare che la difficoltà di coinvolgimento dei piccoli imprenditori è dovuta al fatto che si devono occupare in prima persona dell’operatività delle loro aziende e non considerano la digitalizzazione una priorità. Ne sono la prova il GDPR e la Fatturazione Elettronica che sono vissuti come un ulteriore costo e onere burocratico da subire, piuttosto che essere considerati nuovi processi da cogliere come opportunità di crescita culturale in ambito digitale, nonché occasione per rivedere l’organizzazione interna e per proteggere e qualificare le loro basi dati sulle quali poter effettuare future analisi predittive. Galia ritiene necessaria una specie di “terapia d’urto” per tentare di invertire questo tipo di approccio in parte dovuto alla mancanza di consapevolezza, ma anche perché le PMI, a differenza delle organizzazioni di grandi dimensioni, non sempre sono in grado di affrontare il costo dell’investimento in innovazione e, a tal proposito è emerso anche l’annoso problema relativo alle banche le quali, a fronte di una richiesta di finanziamento per un progetto di innovazione, persistono nel valutare prevalentemente l’azienda e non il progetto.

L’intervento del presidente Galia è proseguito per presentare la neo costituita Coalizione “Italian Digital SME Alliance”, evidenziando la necessità delle nostre imprese di doversi confrontare anche in un contesto europeo/internazionale, ponendo l’attenzione sul fatto che non solo l’Italia ma anche l’Europa dovrà individuare una propria “identità e autonomia digitale”, e ciò per evitare di essere asservita ai due grandi attori in quest’ambito: America e Cina.

I prossimi mesi saranno cruciali per le scelte strategiche a livello nazionale e comunitario laddove: da un lato gli Stati membri sono chiamati a definire i documenti di programmazione economica, come la nota di aggiornamento al DEF entro il 27 settembre e la Legge di Bilancio entro il 31 dicembre; dall’altro il momento coincide con l’apertura della nuova legislatura europea e con la definizione del Quadro Finanziario Pluriennale 2021-2027, che conterrà gli indirizzi di spesa e gli obiettivi che verranno perseguiti sulla base degli asset strategici da sviluppare e il Tavolo ha la finalità di mettere a confronto gli aspetti regolatori e l’evoluzione delle dinamiche del mercato digitale.